D. Quali sono stati i momenti importanti e di svolta nella storia della comunità dalla fondazione ad oggi?
R. La Comunità Odinista è stata fondata nel 1994, da allora ha svolto la sua attività in ininterrottamente, organizzando blótar stagionali e mensili, rituali di passaggio e favorendo costanti contatti tra gli affiliati nell’area dell’Italia settentrionale. Dopo l’anno 2000 abbiamo optato per una gestione centralizzata dei vari affiliati rinunciando a concedere autonomia alle singole “fratellanze” (vale a dire gruppi di fedeli indipendenti sui diversi punti del territorio). A partire dal 2010 abbiamo reso l’accesso alla CO più strutturato, secondo regole che favoriscano l’accesso allo status di affiliato attraverso un percorso di crescita personale definito, e regolato dalla CO, anche se determinato dall’autoformazione e dalla libertà personale. Nel corso del tempo abbiamo decisamente puntato sulla qualità, rifuggendo la logica del numero e la rincorsa ad un’elevata numerosità di affiliati, abbiamo obiettivi a lunga-scadenza e vediamo la Comunità Odinista come un patrimonio da preservare e consegnare ai nostri confratelli e discendenti.
D. Ho letto di gruppi come l'Alianza del Lobo e la Comunità Odinista América. Quali sono i legami che vi hanno legato in passato e come sono I vostri rapporti in questo momento?
R. Abbiamo abbandonato l’organizzazione di gruppi di ispirazione longobardo-odinista al di fuori del territorio di nostra competenza (Italia settentrionale e Toscana). Le organizzazioni citate non esistono più: vista la distanza non era possibile verificarne l’operato, anche per questo –di fatto- questi gruppi non sono mai stati realmente operativi. Resta la nostra adesione ideale alla Nazione di Odin , entità nella quale, idealmente, sono integrati spiritualmente tutti i discendenti del nostro popolo in ogni parte del mondo, così come gli Odinisti di altre comunità popolari, uniti dalla comune appartenenza a un popolo-originario e a una Fede-originaria alla quale noi oggi diamo la definizione di “Odinismo”.
D. Come vedete il vostro futuro e quello degli altri gruppi del panorama odinista?
R. Da vent’anni a questa parte abbiamo stretto un rapporto di fraterna e leale amicizia tra Comunità Odinista e l’organizzazione Odinic Rite. Sino ad oggi questa è l’unica relazione amichevole che abbiamo stretto con un’altra organizzazione, oltre a rapporti interpersonali amichevoli con individui affini a noi in altri paesi, non organizzati in gruppi.
Nel prossimo futuro lavoreremo al servizio degli Dei, focalizzando il nostro operato solo ed esclusivamente sulla Comunità Odinista, non delegando a collaborazioni o a progetti indefiniti (formule che spesso ci vengono proposte, e che rispediamo cortesemente al mittente) ciò che da qualche decennio siamo in grado di eseguire al meglio.
D. Avete mai pensato di richiedere il riconoscimento come gruppo religioso (penso anche a eventi come la costruzione del tempio pagano in Islanda )? Quali motivazioni vi spingono verso il sì, oppure verso il no?
R. Ne abbiamo discusso, marginalmente, ma questa opzione non è mai rientrata nelle nostre priorità. Abbiamo invece optato, da tempo, per l’assoluta indipendenza politica della nostra organizzazione: indipendenza da ideologie (sebbene i nostri affiliati siano assolutamente liberi di aderire a qualsiasi idea politica o visione ideale delle contingenze, senza rendere le idee personali determinanti per i propri confratelli), indipendenza da amministrazioni ed enti locali o da contributi economici che possano provenire da meccanismi istituzionali.
D. Come siete visti dalla città, dal territorio, dallo stato? Come interagite con esso? Avete mai avuto problemi o incomprensioni con qualcuno che non comprendeva la vostra religione? Come è visto oggi l'odinismo?
R. Il nostro territorio è connesso alla “Langobardia Major” storica, i confini del Regno Longobardo, che noi chiamiamo Langbard o Langbardland. La nostra reverenza verso l’Halgadom (il santuario naturale, il nostro sacrario) è assoluta, intesa come salvaguardia dei suoi valori spirituali e delle risorse naturali.
Il nostro gruppo ha un approccio talmente “riservato” alla realtà e la manifestazione esteriore della nostra Fede è equilibrata : queste caratteristiche non hanno mai fatto emergere alcun tipo di incomprensione (da e verso l’esterno). Tutti i nostri affiliati sono integrati nel contesto produttivo della nostra società.
Il nostro rapporto con lo Stato, come definito nella nostra homepage, riguarda la promozione da parte nostra di principi ispirati alla legalità e al rispetto delle leggi.
L’Odinismo può essere visto negativamente da chi ha preconcetti, in genere determinati da un’adesione fanatica ai dogmi del monoteismo, o da una sterile e cieca appartenenza a ideologie politiche: è il caso di persone che proiettano i propri problemi su ciò che non riescono e non possono comprendere. Rifuggiamo da interpretazioni sincretistiche della nostra tradizione, così come da qualsiasi interpretazione contingente e “ideologica” dei simboli ancestrali che noi adottiamo secondo una modalità non-ideologica e apolitica (questo vale per tutte le possibili letture politiche, per i simboli solari/polari, per le Rune, così come per simboli naturali come l’arcobaleno che è simbolo dell’alleanza in-visibile tra gli Dei e i loro figli nel mondo degli uomini).
D. Promuovete in qualche modo la vostra religione?
R. Il nostro sito web (online dal 1997) e il “passa-parola” sono gli unici strumenti attraverso i quali coloro che sono interessati possono entrare in contatto con la CO. In questo senso non aderiamo ad alcuna strategia di “proselitismo” tipica dei gruppi monoteisti o di pratiche che vediamo come tipiche delle varie “sette” (di matrice monoteista o relative ai cosiddetti “nuovi culti”).
D. Come ricostruite i rituali? Laddove manchino I dati, le fonti antiche, come sopperite a questa mancanza? Qual è il rapporto tra tradizione ed innovazione?
R. I nostri rituali sono integrati organicamente all’evoluzione della Comunità Odinista: oggi sono sostanzialmente completi e aperti a continui contributi degli Affiliati . Non è mai stata una nostra prerogativa ricostruire rituali secondo i principi di una sterile ricerca filologica.
Nel nostro corpo rituale la Tradizione ha un ruolo essenziale e sostanziale, mentre la struttura è coerente con fonti storiche e anche con la struttura dei Blótar del movimento odinista così come codificati sin dalla rinascita della nostra Fede.
D. Dagli articoli di Zoccatelli ed Introvigne si evince quanto per voi sia importante il territorio. Questo legame si traduce anche con scelte ecologiche nel quotidiano e nello stile di vita?
R. Il contributo del CESNUR a cui si riferisce è datato e andrebbe integrato dal momento che la nostra organizzazione è cambiata (mantenendo comunque fede ai nostri Fondamenti Spirituali ed Etici). Abbiamo alcune particolarità, come l’attenzione ai diritti e alla tutela degli animali (non solo di quelli domestici), un certo numero di vegetariani tra i nostri affiliati e un approccio ecologico-tradizionale che rispecchia, nella vita civile, i nostri valori spirituali.
Con il tempo abbiamo rafforzato la convinzione sulla nostra visione del mondo e della nostra pratica religiosa: già a suo tempo i nostri fondatori avevano aderito e fatto propria la definizione di Odinismo, che si adatta perfettamente alla nostro modo di vivere la Fede, rifuggendo stereotipi e aspetti caricaturali che storpiano la nostra Mitologia, concetti rielaborati e adattati alle esigenze del capitalismo contemporaneo, ridotti a prodotti di consumo di una visione “pop” semplificata e semplicistica.
D. Il testo “I Fuochi di Gambara” è accessibile agli studiosi?
R. Il volume “I Fuochi di Gambara” è stato, nella sua prima edizione, una raccolta di proto-rituali, oggi più complessa, completa e integrata da molteplici contributi. Per scelta cosciente e condivisa abbiamo deciso di non divulgare e di non commercializzare il nostro libro dei rituali. Anche la nostra rivista “l’Araldo di Thule” , il nostro calendario e il Forum Odinista online da anni, sono riservati agli affiliati e intesi come strumenti di formazione.
D. In una intervista parlate di “suggestione runica”, come funziona questa pratica? Potete motivare la scelta di questo verbo in particolare?
R. Il termine suggestione è assimilabile a quello di “incantamento” o “incantesimo”. La pratica rientra nelle modalità di meditazione viene usata durante il galdr (plurare galdrar che, in norreno, ha significato assimilabile a “incantesimo”) o la meditazione runica. La visualizzazione delle Rune (del Futhark Antico o proto-germanico) avviene secondo modalità che potremmo rendere più comprensibili se paragonate ai principi della “meditazione trascendentale”. Nell’Odinismo l’esperienza è associata alla manifestazione dello spirito creativo/evocativo e dell’auto-consacrazione di Odin/Godan (come nei celebri canti 139 e 142 dell’Hávámal).
D. Potete descrivere in modo più dettagliato la struttura di alcuni riti della comunità?
R. Il rituale fondamentale nel panorama delle nostre celebrazioni è il Blót, il sacrificio rituale (incruento nel senso che, coerentemente con una forma rituale evoluta non si sacrificano animali, ma dove è la comunità a “rendere sacra” la propria volontà collettiva di partecipazione al rito). Nel Blót si alternano gli interventi di un Gothi (“invocatore”) a quelli della comunità dei fedeli partecipanti, consacrazioni di diversi elementi, i già citati galdrar , e la condivisione di una forma di conoscenza originaria. Altri sono rituali di passaggio come l’investitura dei nuovi affiliati (dopo un periodo di apprendistato dalla durata variabile), rituali funebri, matrimoni ecc… Tutti i nostri rituali rifuggono da ogni spirito di “rievocazione storica”, così come tutta la nostra attività in genere (considerando che intendiamo la nostra Fede come una risposta valida e attuale, evoluta nel senso delle esigenze di uomini del XXI secolo, integrati e produttivi, seppur con una formazione di tipo tradizionale).
D. Come immaginate le divinità? Per intenderci, come forze invisibili, archetipi, simboli o entità materiali, etc. ?
R. Tutte queste definizioni sono corrette e coerenti con la nostra visione degli Dei. Invisibili nel contesto meramente materiale, ma presenti e reali nel multiverso (i Nove Mondi della nostra Tradizione), presenti con le loro caratteristiche attraverso la forza degli archetipi che è nei simboli del mondo sensibile. Attraverso la mediazione della tradizione eddica e dei contributi delle spiritualità originaria indoeuropea, nella propria vita ognuno di noi percepisce nettamente la presenza degli Dei. Una manifestazione che si concretizza attraverso il rafforzamento delle proprie potenzialità spirituali, anziché come un’egida indiscutibile formata su un “verbo”: su piani diversi ma complementari e sovrapposti, condividiamo con i nostri Dei gli stessi mondi e la stessa natura.
D. Mi autorizzate ad utilizzare alcune delle immagini (es. Calendario festività, vessillo di Langbard, etc) che avete sul sito ufficiale per inserirle nel profilo di cui vi parlavo, nel sito https://wrldrels.org/ ?
R. Ci faccia sapere quali immagini vuole estrapolare e le forniremo copie adatte allo scopo.